Colore Lazurite: blu da chiaro ad intenso, raramente verdognolo.
Composizione chimica: silicato di sodio, calcio ed alluminio.
Sistema cristallino: Isometrico.
Abito: di solito massivo, rari i cristalli.
Durezza: 5-5,5.
Peso specifico: 2,38 – 2,95 (2,65).
Sfaldatura: assente.
Frattura: irregolare.
Stria: bluastra.
Indice di rifrazione: 1,50 (valore medio).
Trasparenza: opaco, a volte traslucido.
Termosensibilità: minima.
Solubilità: in particolare acido muriatico.
Particolarità
Il minerale della lazurite è il componente principale del lapislazzuli. Gii altri sono: amynite, sodalite, noselite, pirite, calcite. Solo a volte il lapislazzuli contiene piccole quantità di mira, di scopolite, diopside e apatite. La calcite si evidenzia come venature bianche. La quantità di pirite è variabile.
Dall’Afghanistan proviene della lazurite quasi pura. Anche in Cile i trova del buon lapislazzuli.
Taglio: si taglia a cabochon o in piastrine piatte lucidate, di cui poi molte incise. Si producono anche molte sfere.
Il nome della lazurite deriva dal termine arabo ladward, il pigmento blu che si produce da questo minerale. Il nome non deve essere confuso con quello della lazulite, un fosfato, né con quell’azzurrite, un carbonato, anch’essi di colore blu.
Difficilmente la lazurite si trova isolata. Anche se può formare cristalli ottaedrici e dodecaedrici, traslucidi, ben sviluppati e di un bel colore blu, gli esemplari di questo tipo sono molto rari e hanno un prezzo di mercato molto elevato. Sono invece frequenti gli aggregati granulari o microcristallini che si presentano in masse amorfe e compatte. E’ frequente anche trovarla ricoperta o accompagnata da altri minerali, fra cui la pirite e un altro silicato raro con cui a volte si confonde, l’afganite.
Oltre all’uso ornamentale e all’impiego come gemma, la lazurite è stata utilizzata per ottenere il pigmento che si conosce come blu oltremare.
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